1 – LA CANZONE DI CASAL MONASTERO (1° CLASSIFICATO)

Questa di Casal Monastero è la storia vera. Che fu costruito in una primavera, Suddivisa poi in tanti anni Ed ora se ne vedon tutti i danni. Mancano ancora alcune infrastrutture, Manca l’ADSL e vie sicure. Poi coi nomi dei viali troppo strani Sembra di stare ancora tra i Romani. Ci sono le piazze ancor non terminate, Le scuole non ancora inaugurate. Dicono che faran l’interramento Di questo elettrodotto di cemento Ma questo chi lo sa quando avverrà Speriam di essere qui quando sarà Ma son contenta assai di viver qui, La quiete non mi manca Né divertirmi col PC.

2 – CON MENO DI 100 PAROLE

Volevo scrivere una favola con “C’era una volta…”, ma 100 parole erano proprio poche; volevo scrivere un giallo, ma con 100 parole il colpevole si scopriva troppo presto…Volevo scrivere una storia di fantascienza, ma con 100 parole non riuscivo a descrivere neppure un pianeta…Volevo scrivere una bella poesia su Casal Monastero e ce l’avrei fatta, con 100 parole. Ma la rima proprio non mi veniva. E allora sai che ho fatto? Con molto meno di 100 parole ho telefonato ai miei amici e tutti assieme siamo andati a giocare al parco di via Corniculum. Evviva!

3 – CASAL MONASTERO PREISTORICO

Casal Monastero esisteva già nell’epoca giurassica e i suoi abitanti erano degli uomini preistorici che non conoscevano nulla, neanche il computer! Essi dopo un po’ di tempo morirono e rimase solo il quartiere disabitato e vuoto. Oggi gli storici, scavando nella terra, hanno trovato le rovine del luogo e uno scrigno con dentro una mappa dove spiegava il nome cioè Monaster Casas e le capanne dove abitavano i preistorici e le loro famiglie. In questo scrigno c’era anche un’altra pergamena dove c’erano scritti alcuni cognomi di famiglie: – Puzzos – Lentinus – Zaghinius – Marconibius

4 – LA PORTA DEL TEMPO

Incuriosito, Jorge aprì quella porta, l’unica rimasta in piedi delle rovine di quello che, un tempo, era stato il glorioso quartiere di Casal Monastero, l’ultimo caduto sotto gli attacchi chimici dei Khefs. L’attraversò: fu immediatamente risucchiato da un flash, catapultato indietro nel tempo, nel lontano 2008: c’erano ancora campi verdi tutt’intorno. Edifici di pochi piani delimitavano Viale Ratto delle Sabine, il viale principale con bambini in carrozzina spinta dalle mamme, capannelli di ragazzi che ascoltavano gli MP3 o parlavano dei loro amori. Com’era bello!!! Pochi istanti di gioia, poi la misteriosa porta si richiuse, riportandolo alla cruda realtà del 4008…

5 – IL MARE PER ME

A me piace andare al mare perché posso nuotare e con la sabbia giocare fare tanti castelli con i secchielli e pescare con mio padre tanti pesci colorati che poi da mia mamma verranno cucinati. Posso trovare nuovi amici e vivere quei giorni felici come quando a piazza Ambrosini gioco con tanti bambini. Dopo un po’ però il mare stanca e volentieri torno a Torraccia, che mi manca.

6 – CASAL MONASTERO

E’ tutta una creazione, nasce da una pozione parla anche di mitologia è tutta una magia. Nacque Casal Monastero e all’improvviso divenne tutto nero, ma una lampadina portata da una bambina, illuminò tutto il paese ogni mese. Ogni quartiere è molto più bello da vedere, se ci pensi perdi tutti i sensi. Corri presto qui, da me non puoi fare così. Si avvicina il Natale e anche il Carnevale, con loro ci puoi giocare. Casal Monastero ballava felice e cantava, e mentre tutti quanti aumentavano e diventavano tanti, Casal Monastero non diventò più un mistero. Adesso tutto è finito e così qualcuno si è divertito. La vita è ancora bella quindi insieme a me saltella