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ADSL: questa è la realtà

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Questa è la testimonianza di un utente; è un po’ datata, ma rispecchia fedelmente la realtà.

(Fonte:http://www.zeusnews.it)

La discriminazione tra chi può accedere alla Rete nel modo più modo e veloce e chi invece è impossibilitato a farlo è una realtà anche nella stessa capitale, la più grande metropoli italiana. Ecco la testimonianza di lettore che Zeus News ha raccolto.

Per quanto possa sembrare assurdo a molti lettori, il problema del digital divide non e’ limitato a località difficilmente accessibili e sperdute in mezzo ai monti, ma e’ presente pure in larghe porzioni nelle nostre maggiori metropoli. 
Abito in un quartiere situato alla immediata periferia Est di Roma, all’altezza del raccordo anulare. Per chi e’ pratico del posto, il quartiere è Torraccia, ma il problema che vi segnalo riguarda non solo il mio quartiere ma anche diversi quartieri vicini (Casal Monastero, Settecamini), che assommati totalizzano la popolazione di una città di medie dimensioni, e che ospitano attività commerciali, studi professionali, aziende di tutte le tipologie e dimensioni. 

Da sempre manca l’Adsl, non a causa della mancata copertura delle utenze da centrale, ma perché le linee sono troppo poche e Telecom ha fatto ampio ricorso ad apparati di multiplazione (MUX), che impediscono al segnale Adsl di passare. Quindi neanche gli altri operatori potranno mai fornire questo servizio, fino a quando il gestore dell’ultimo miglio non si convincerà a dare a ogni utente un doppino non condiviso con altri 30 utenti. 

Di fatto abbiamo una centrale perfettamente in regola, coperta da Telecom, Fastweb, Wind e chi più ne ha più ne metta, ma non possiamo attivare l’Adsl a causa della pessima qualità delle linee telefoniche. Telecom, sollecitata già dal V Municipio di Roma pare non abbia al momento, e non si sa per quanto tempo, intenzione di risolvere il problema. 

Non sono problemi suoi, anche in presenza di una prospettiva sicura di ritorno economico (se non c’e’ da noi mi immagino che convenienza possa avere Telecom a coprire località disagiate e poco popolate). Fare uno scavo e stendere un fascio di doppini a quanto so non e’ molto problematico; il problema principale potrebbero essere le autorizzazioni, ma in questo non penso ci siano grossi problemi in quanto pure il Municipio ha sollecitato la soluzione di questo annoso problema. 

Ma è noto come Telecom Italia stia ancora ripagando i debiti che il sig. Tronchetti Provera ha fatto per acquisirla, e quindi le spese per investimenti si sono drasticamente ridotte. 

Abbiamo le mani legate. Paghiamo lo stesso canone di un qualsiasi altro utente, per una linea condivisa con altri 30 utenti, e sulla quale non possiamo mettere alcun servizio a valore aggiunto. 

Questo è il monopolio. Non dimentichiamo che sull’ultimo miglio Telecom è ancora monopolista. Gli altri operatori (tranne forse Fastweb dove arriva in fibra ottica) si servono sempre e comunque di Telecom per stendere fisicamente i cavi nell’ultimo miglio. 

Alcune considerazioni. E’ possibile che con tantissime utenze non coperte dalla banda larga, pure all’interno delle maggiori città il governo (quello delle tre “I”) dedichi le proprie attenzioni al digitale terrestre? Con l’Adsl a 4 Mbit vedo tutta la TV che mi pare, ma se non sbaglio con la TV digitale è un po’ difficile scaricare una patch o trasferire una file via Ftp. 

Come diavolo è stata pensata la privatizzazione della Telecom? Sono d’accordo nella privatizzazione ma essendo una azienda che fornisce un servizio pubblico, sarebbe necessaria una normativa che faccia in modo che questo servizio effettivamente pubblico sia, non generi discriminazioni arbitrarie fra gli utenti. O scorporando il gestore della rete (tra l’altro messa in piedi con i soldi nostri, e che è un asset di valore a mio avviso inestimabile), o obbligando il privato a coprire tutte le utenze con qualche forma di finanziamento da parte dello stato, e con tempi prevedibili. 

Infine, è possibile che il canone non debba essere differenziato sulla base della qualità della linea telefonica?

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